venerdì 30 agosto 2013

referendum giustizia


In questo blog ho pubblicato alcuni articoli riguardanti la situazione della Giustizia in Italia, situazione che non è delle migliori.
Ho l’impressione che l’Italia non sia più, come fu in un tempo lontano, la “CULLA DEL DIRITTO”  ma sia diventata la “CULLA DEL ROVESCIO” , e con questo titolo sono apparsi tre articoli, mentre l’ultimo sulla materia, pubblicato una settimana fa, aveva come titolo “PER CHI SUONA LA CAMPANA”.
Questa premessa per dire che, proprio in questi giorni, il Partito Radicale sta utimando la raccolta di firme per presentare alcuni referendum che potrebbero portare a un miglioramento della situazione.
Ho già pubblicato il PASSAPAROLA “p159 referendum prossimi” del 26 luglio scorso, che elenca i referendum e ne spiega la finalità, e con questo post intendo rinfrescare la memoria dei lettori.
I referendum sono i seguenti.

Responsabilità civile dei magistrati
Si tratta di 2 quesiti che eliminano le norme che esentano i giudici dal risarcimento dei danni cagionati ad imputati innocenti per dolo o colpa grave.

Magistrati fuori ruolo
Si tratta di eliminare la dispersione di magistrati destinati a compiti ministeriali o comunque pubblici, per farli tornare a lavorare per la Giustizia. Ce ne è bisogno!

Contro l’abuso della custodia cautelare
Perché il carcere preventivo si applichi solo a reati gravi.

Separazione delle carriere dei magistrati
Per separare finalmente la magistratura inquirente da quella giudicante, affinchè il giudice giudicante sia veramente terzo e quindi imparziale, e non pubblico accusatore e giudice giudicante a giorni alterni, come avviene oggi.

Per l’abolizione dell’ergastolo
La Costituzione Italiana sancisce che la carcerazione, oltre ad altri scopi, abbia il compito di rieducare il condannato.

Si tratta, a mio avviso, di una ghiotta occasione, anche se un precedente referendum che riguardava solo la responsabilità civile dei magistrati, tenutosi l’8 novembre 1987 e nel quale oltre l’80% dei votanti voleva che la responsabilità civile dovesse valere anche per i magistrati, venne disatteso.

OCCORRE FIRMARE
Gli italiani, tuttavia, potranno manifestare la loro opinione solo se il numero di firme, che dovrà essere presentato entro la metà di settembre, sarà sufficiente, e per questo occorre firmare.
Purtroppo i banchetti, che si vedono spesso anche per cose di poco conto, non si vedono: occorre pertanto recarsi in Comune muniti di carta d’identità e apporre la firma sui documenti relativi.

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