In questo blog ho pubblicato
alcuni articoli riguardanti la situazione della Giustizia in Italia, situazione
che non è delle migliori.
Ho l’impressione che l’Italia non
sia più, come fu in un tempo lontano, la “CULLA DEL DIRITTO” ma sia diventata la “CULLA DEL
ROVESCIO” , e con questo titolo sono apparsi tre articoli, mentre l’ultimo
sulla materia, pubblicato una settimana fa, aveva come titolo “PER CHI SUONA LA
CAMPANA”.
Questa premessa per dire che,
proprio in questi giorni, il Partito Radicale sta utimando la raccolta di firme
per presentare alcuni referendum che potrebbero portare a un miglioramento
della situazione.
Ho già pubblicato il PASSAPAROLA
“p159 referendum prossimi” del 26
luglio scorso, che elenca i referendum e ne spiega la finalità, e con questo
post intendo rinfrescare la memoria dei lettori.
I referendum sono i seguenti.
Responsabilità civile dei
magistrati
Si tratta di 2 quesiti
che eliminano le norme che esentano i giudici dal risarcimento dei danni cagionati
ad imputati innocenti per dolo o colpa grave.
Magistrati
fuori ruolo
Si tratta di eliminare la dispersione di magistrati destinati a compiti
ministeriali o comunque pubblici, per farli tornare a lavorare per la
Giustizia. Ce ne è bisogno!
Contro l’abuso della
custodia cautelare
Perché il carcere
preventivo si applichi solo a reati gravi.
Separazione delle carriere
dei magistrati
Per separare finalmente la magistratura
inquirente da quella giudicante, affinchè il giudice giudicante sia veramente
terzo e quindi imparziale, e non pubblico accusatore e giudice giudicante a
giorni alterni, come avviene oggi.
Per
l’abolizione dell’ergastolo
La Costituzione
Italiana sancisce che la carcerazione, oltre ad altri scopi, abbia il compito
di rieducare il condannato.
Si tratta, a mio
avviso, di una ghiotta occasione, anche se un precedente referendum che
riguardava solo la responsabilità
civile dei magistrati, tenutosi l’8 novembre 1987 e nel quale oltre l’80% dei
votanti voleva che la responsabilità civile dovesse valere anche per i
magistrati, venne disatteso.
OCCORRE FIRMARE
Gli italiani,
tuttavia, potranno manifestare la loro opinione solo se il numero di firme, che
dovrà essere presentato entro la metà di settembre, sarà sufficiente, e per
questo occorre firmare.
Purtroppo i
banchetti, che si vedono spesso anche per cose di poco conto, non si vedono:
occorre pertanto recarsi in Comune muniti di carta d’identità e apporre la
firma sui documenti relativi.
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