venerdì 30 agosto 2013

il presidente non bada a spese


Una delle critiche maggiori alla nostra Costituzione che, lungi dall’essere la più bella del mondo, mostra rughe che ne devastano i lineamenti, è l’eccessivo numero di parlamentari che prevede: 945 per 60 milioni di abitanti, quasi il doppio degli USA, che contano 300 milioni di abitanti ed hanno un territorio che è 30 volte il nostro.
In questo periodo di crisi mondiale, in cui migliaia di imprese chiudono bottega, altre migliaia si spostano altrove, centinaia di migliaia di persone perdono il posto di lavoro, sembrerebbe logico che chi ha delle alte responsabilità lavorasse, ognuno nel proprio ambito, per limitare le spese dello Stato.
In un contesto simile cosa fa la massima autorità dello Stato, ovvero il nostro presidente?
Non trova di meglio che nominare 4 senatori a vita, dopo avere nominato Monti prima di issarlo al governo con quali esiti abbiamo visto: quando se ne è andato eravamo più poveri di quando è arrivato.
Il nostro presidente, che ci parla tutti i giorni di probità e di senso di responsabilità, non ha pensato che il costo di cinque senatori a vita sul gobbo dei contribuenti italiani non sono proprio un bel segnale da dare in un momento così delicato?
La costituzione gli dà la facoltà di nominare 5 senatori a vita, non lo obbliga a farlo.
Non era nemmeno obbligato a nominare Monti, perché il capo del governo può essere anche un privato cittadino, ma ormai l‘avevamo accettato, mentre questa nuova decisione ci lascia attoniti.
Non gli è passato per la testa che un milione e mezzo di euro per pagare quei 5 personaggi siano indigesti per un sacco di gente che fa fatica a sbarcare il lunario?
Nessuno del suo entourage, che conta alcune migliaia di persone tutte debitamente superpagate dai contribuenti, gli ha suggerito di soprassedere?
Evidentemente no.
Comunque noi italiani abbiamo le spalle larghe: sopportiamo tutto e sopporteremo anche questa; saremmo però grati al presidente se in futuro diradasse i suoi pistolotti agli italiani.

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