“L’Italia è un paese
ingovernabile”: è una frase che si sente dire abbastanza spesso.
Effettivamente, dalla
fine dell’ultima guerra vi è stato un numero di governi impressionante, con una
durata media che, fino all’avvento della cosiddetta “seconda repubblica”, era
inferiore a un anno, tempo insufficiente per impostare una efficace azione di
governo.
Poi ci siamo illusi
di avere trovato il bipolarismo, ma non è ancora vero, perché i potenziali
“aghi della bilancia”, in grado di condizionare i governi con una manciata di
voti, hanno rialzato la testa.
A rendere difficile
governare vi sono anche motivi che fanno parte del nostro modo di essere, come
lo scarso senso civico, il menefreghismo, il campanilismo, l’opportunismo ed
altri.
Tuttavia, a mio modo
di vedere, lo scoglio che ci impedisce di navigare in mare aperto è la nostra
Costituzione, inadatta a un paese moderno del nuovo millennio.
Vediamo, a titolo di
esempio, alcuni aspetti della Costituzione che lasciano a desiderare.
Le Camere sono
uguali, e se il testo che approvano ha aggiunto o tolto anche una sola virgola
a quello ricevuto dalla precedente Camera, deve ritornarvi, perché il testo
deve essere uguale per entrambe.
L’approvazione di una
legge richiede, pertanto, tempi lunghissimi e incentiva l’eccessivo ricorso ai
decreti-legge.
Il capo del governo
Si tratta solo di un
“primus inter pares” rispetto agli altri ministri, tanto che non può nemmeno
cambiare un ministro senza fare cadere tutto il governo. Il risultato è la
debolezza cronica dell’esecutivo.
Numero parlamentari eccessivo
Abbiamo 945
parlamentari (630 deputati e 315 senatori), senza quelli nominati dai
Presidenti della Repubblica.
Alcuni presidenti
hanno stabilito, con scarso senso dello Stato, che quando la Costituzione parla
della possibilità che vi siano 5 senatori in più eletti dal Presidente della
Repubblica per meriti speciali, intenda dire cinque per ogni presidente.
Ora, facciamo
l’ipotesi che si susseguano 10 presidenti ciascuno dei quali, dopo sei mesi
dall’elezione, muore. Ebbene, se ognuno di questi nominasse 5 senatori a vita
ci ritroveremmo, dopo 5 anni, con 50 senatori in più.
Per di più, i nostri
parlamentari sono già il doppio di quelli degli USA, paese più grande e più importante
del nostro, ma da noi si pensa di incrementarli, come ha fatto Napolitano con
Monti, per il quale il contribuente deve sborsare quasi 300 mila euro l’anno.
Assenza di vincolo di mandato per i parlamentari
La nostra carta
stabilisce che il parlamentare eletto non debba rendere conto a nessuno del suo
operato.
Come dire: io ti
presento un programma che ti soddisfa e tu mi dai il voto poi, quando sono
stato eletto, lavoro per un programma opposto a quello per cui mi hai votato, e
se protesti ti faccio pure un gestaccio, perché la mia virata di 180° mi è
permessa dalla Costituzione.
Lentezza dei processi
Un processo
difficilmente riesce a concludersi entro 10 anni: sono tempi inaccettabili che,
oltre a mortificare il bisogno di giustizia della società, scoraggiano gli
investimenti di società straniere che non se la sentono, in caso di ricorso
alla giudice, di aspettare anni.
Magistratura inquirente e giudicante
Attualmente giudici
inquirenti e giudicanti lavorano insieme, negli stessi uffici, e si frequentano
dentro e fuori il palazzo, con quanta garanzia di imparzialità per l’imputato è
facile immaginarlo.
Occorre separare le
suddette carriere nell’interesse di colui che chiede giustizia: chi giudica
deve essere “terzo” rispetto all’inquirente e all’imputato, non compare di una
delle parti in causa.
Responsabilità civile per i magistrati
Nonostante il
referendum dell’8 novembre 1987 abbia stabilito che debba essere introdotta, è
stata driblata dal parlamento, e finora nessun giudice ha mai pagato di tasca
propria per errori commessi per dolo o colpa grave.
Si tratta solo di
alcuni esempi che anche un cittadino non addetto ai lavori vede e tocca con
mano: credo però che siano sufficienti a farci capire che la Costituzione
attuale è ormai obsoleta, checchè ne dica l’ACI (associazione comici italiani).
Un comico famoso,
Benigni, pochi mesi fa ha fatto una trasmissione sulla Costituzione
intitolandola “la più bella del mondo”.
Francamente, dà
fastidio che un comico, sulla RAI e percependo una somma astronomica pagata
dagli utenti, faccia l’apologia di una costituzione obsoleta.
Vi è invece un suo
collega, Grillo, che è pienamente autorizzato ad esprimersi sulla materia.
Egli infatti
rappresenta la speranza di milioni di italiani che l’hanno votato perché
finalmente modernizzi l’Italia, e ha dichiarato che quello che sta facendo
l’attuale governo per modificare la Costituzione è “un attentato alla
Costituzione”.
Faccio un passo
indietro: il 25 giugno 2006 venne fatto un referendum confermativo di una legge
di revisione costituzionale già votata dal Parlamento ma senza maggioranza
qualificata. Ebbene, il segretario DS (democratici di sinistra)
Fassino, contrario alla conferma della suddetta legge, in campagna elettorale
si rivolse agli elettori invitandoli a votare NO per evitare un “attentato alla
Costituzione”.
Complimenti a Grillo:
dopo essere riuscito ad accreditarsi come il rinnovatore assoluto, in grado di
mandare a lavorare tutti i vecchi marpioni della politica, assomiglia ogni
giorno di più a Fassino!
Qui sopra, a sinistra Benigni e a destra Grillo
In alto: la firma del 1° Presidente della Repubblica Enrico de Nicola (1947)
Ciao Luigi, ho letto il tuo articolo e vorrei aggiungere che oltre ai due comici da te citati purtroppo ce ne sono altri sia di destra sia di sinistra e sia di centro anche perchè più passa il tempo e più mi convinco che il nostro Parlamento Italiano sia pieno di comici e non di politici. Mio nonno mi diceva sempre che i politici sono come le mantelle....vivono sulle spalle degli altri. Poi altra cosa verissima che il numero dei nostri Parlamentari sia alto è fuori discussione ma nessuna forza politica lo vuole ridurre, anzi se si potesse.... Altra schifezza della nostra bella costituzione è quella che tu hai descritto nell' assenza di mandato per parlamentari ( vera e propria schifezza )se un parlamentare è iscritto ad una corrente politica e fa promesse in campagna elettorale poi una volta eletto è libero di non mantenerle e nessuno si puo' opporre, altra cosa schifosa è che se un politico eletto in un determinato partito politico dopo un anno non va più d' accordo con la base del partito puo' andarsene e fondare un suo nuovo partito ( ma in questo nuovo partito da chi è stato eletto?? ). La lentezza de processi e la magistratura ormai stanno diventando mali incurabili, ma che fanno comodo cosi' come sono a tutti i nostri politici, quindi non mi meraviglio se in un prossimo futuro non cambiasse niente ( tanto per cambiare ). Per il sottoscritto il vero problema è che non si vede nè a destra nè a sinistra passando per il centro nessun politico con idee nuove, nessun politico che sappia dire cosa fare per uscire da questa crisi, insomma come hai detto tu siamo in mano ad un branco di comici e niente più.
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