lunedì 7 aprile 2014

l'archivio di spilamberto


Circola voce che l’Archivio Storico di Spilamberto stia per essere trasferito a Vignola.
La prima reazione che si ha, al sentirlo dire, è quella che si riserva a una battuta.
Poi, quando la voce si arricchisce di particolari, si capisce che è qualcosa di più serio che non fa affatto ridere.
Pensare di togliere a Spilamberto il suo Archivio, contenente milioni di documenti che dal 1475 testimoniano l’evoluzione della nostra Comunità, vuol dire tranciare le nostre radici, e credo che possa essere definito, senza mezzi termini, un suicidio culturale.
Infatti, se questa ipotesi dovesse avverarsi, l’Archivio di Spilamberto verrebbe consultato, in futuro, solo da storici professionisti i cui studi dovessero riguardare, in tutto o in parte, Spilamberto.
Verrebbe meno, invece, la consultazione dei dilettanti, ovvero di coloro che per curiosità culturale e per attaccamento alle proprie radici, vanno all’archivio e scavano, fino ad aquisire e divulgare migliaia di notizie e notiziole riguardanti il nostro passato.
Questo piccolo esercito di ricercatori non andrebbe mai a documentarsi sulle proprie radici in un paese vicino, perché ogni volta rinnoverebbe l’amara sensazione di essere stato defraudato di qualcosa che gli apparteneva.
E ciò sarebbe un guaio, perché questo tipo di consultazioni sfocia, talvolta, in libri che il Comune apprezza e incentiva se è vero, come è vero, che ne è quasi sempre l’editore.
Questo aspetto viene spesso sottolineato dalle autorità, come è avvenuto il 28 marzo 2014 alla presentazione di un libro di Criseide Sassatelli.
In quell’occasione il Sindaco ha spiegato l’importanza dell’apporto di tanti ricercatori locali, e ne ha anche citati alcuni, che hanno un ruolo fondamentale nello studio delle nostre radici.
Per questi motivi voglio continuare a pensare che si tratti di un progetto in corso di valutazione e non di una decisione già presa perché, in quest’ultimo caso, inizierebbe un inesorabile processo di marginalizzazione del nostro Archivio Storico e, contestualmente, un processo di impoverimento delle cognizioni che abbiamo delle nostre radici.

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