Nell’estate del 2013 ho pubblicato alcuni articoli
sui trasporti locali, in particolare sui costi enormi della gestione pubblica,
costi che devono essere ripianati dai cittadini.
Vi era tuttavia un aspetto che mi lasciava sconcertato,
e cioè che sugli organi di stampa si leggeva, ogni anno, che atcm aveva avuto
un utile di bilancio oppure aveva chiuso in pareggio. Era una bugia perché, fra
le attività di bilancio, figuravano i contributi pubblici come se fossero stati
prodotti dei servizi svolti, e invece erano soltanto sovvenzioni pubbliche a
fondo perduto.
Ebbene, poche settimane fa, quando il governo voleva
diminuire gli stipendi degli amministratori di aziende pubbliche, insorse l’amministratore
delegato di fs, minacciando di andarsene all’estero se gli abbassavano la paga.
A questa “querelle”
seguirono alcuni articoli di importanti giornalisti, nonché interviste di
personalità del mondo delle imprese e della politica, che sostanzialmente
dicevano: “Moretti ha ragione, ha riportato
in attivo il bilancio di fs e deve essere pagato adeguatamente”.
A me sembrava di sognare, leggendo quelle
dichiarazioni.
Ma come - mi chiedevo - le fs sono come 100 di
quelle fabbriche di debiti che sono le imprese pubbliche locali, come fanno a
chiudere in utile?
E non si può certo dimenticare una delle battute più
celebri di Andreotti: “I matti si
dividono in due categorie: quelli che credono di essere Napoleone e quelli che
credono di potere risanare i conti delle ferrovie dello Stato”.
Allora mi sono documentato, e ho avuto la conferma
che si trattava di una bugia: le cose stanno esattamente come per i trasporti
locali. Evidentemente i giornalisti che scrivono su questa materia non leggono
i bilanci, e non fanno un buon servizio per i lettori.
Riguardo fs, ho trovato uno studio dell’Istituto
Bruno Leoni che riporta due tabelle dalle quali risulta il denaro versato dallo
Stato al gruppo fs dal 1992 al 2012, sia in conto esercizio (per il normale funzionamento dei servizi)
che in conto capitale (investimenti per
le infrastrutture).
Sono felice di proporre il riassunto di queste
tabelle, i cui dati sono stati ricavati dai bilanci fs e dalle relazioni della
Corte dei Conti, dal quale emerge che le fs hanno ricevuto dai contribuenti
italiani, nei 21 anni considerati, 207 miliardi di euro, con una media annua di
quasi 10 miliardi l’anno (una manovra finanziaria).
Credo che parlare e scrivere di “utile di bilancio”,
in una situazione simile, sia del tutto fuori luogo.
E credo anche che se Moretti dovesse andare
all’estero, gli italiani se ne farebbero una ragione.
Il problema è che i matti che credono di risanare i conti delle ferrovie dello Stato non sono poi cosi' matti, perchè cosi' facendo si intascano fior di stipendi, pagati dai soliti noti contribuenti italiani.
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