Sabato 18 gennaio 2014 rappresenta una data storica: infatti il
segretario del Partito Democratico ha incontrato il fondatore di Forza Italia.
Si tratta dei due maggiori partiti italiani, l’uno di radice socialista
e l’altro di ispirazione liberale.
Ma perché la data suddetta è storica?
In un paese normale una simile notizia avrebbe lo stesso rilievo di
quella che informa i lettori che un leader di partito si è lussato una mano,
oppure che il capo del governo si è slogato un dito.
Ma qui da noi no: la notizia è storica.
Veniamo infatti da quella che credo si possa chiamare, senza esagerare,
una campagna d’odio scatenata contro il leader liberale colpevole di essere un
parvenu della politica, di essere ricco, di battersi perché le idee vetero-socialiste
vengano sconfitte e, infine, colpevole di avere vinto le elezioni in più
occasioni.
Si è trattato di un crescendo iniziato con il Leader Massimo d’Alema
che dichiarò, in un’intervista televisiva, che avrebbero ridotto il ricco neo-politico
a chiedere l’elemosina; un crescendo rinvigorito dopo la fulminea vittoria del
parvenu e rinsaldatosi giorno dopo giorno con un esercito di politici,
giornalisti, cineasti, scrittori e perfino magistrati che hanno dichiarato
guerra al fondatore di FI fino a farne un simbolo di male assoluto, da odiare
visceralmente e, possibilmente, da annientare.
Occorre anche dire che Berlusconi non ha fatto molto per arginare
quell’ondata di astio nei suoi confronti: forse non si è reso conto che
quell’ondata sarebbe diventata uno tsunami.
Comunque sia, il copione è stato rispettato, anche se ha richiesto
quasi vent’anni, dal momento della sua discesa nell’agone politico.
L’epilogo è stato la sua cacciata dal senato, l’interdizione per 4 anni
dai pubblici uffici e, forse, la galera.
Ovviamente, a questo epilogo hanno contribuito anche leaders e
leaderini nati e cresciuti all’ombra delle sue indubitabili capacità, perché
fondare un partito e, nel giro di pochi mesi, vincere le elezioni è cosa che
richiede intelligenza e capacità organizzative non da poco.
Si arriva così alla morte presunta di Berlusconi e all’elezione a
segretario di Renzi, e costui fa ciò che qualsiasi persona dotata di un pizzico
di sano pragmatismo, nonchè di media intelligenza, avrebbe fatto: pone al centro
della sua azione politica gli interessi dell’Italia, che è messa piuttosto male
e, se le due maggiori forze politiche non si parlano, andrà a picco.
In subordine, legittimare l’avversario potrà permettergli di creare un
clima più disteso che gli consentirà di andare a pescare, elettoralmente, nel
lago avversario.
Perché avrebbe dovuto agire diversamente? Per una guerra di religione
fuori luogo e fuori tempo massimo che non sente come sua e che ritiene perfino
dannosa?
Ora, però, dovrà guardarsi dai colpi di coda dei professionisti
dell’odio politico, dei giornalisti tromboni e, Dio non voglia, dei magistrati
militanti.
In ogni caso, al di là degli sviluppi strettamente politici di questa
vicenda, io credo che un leader politico che tenta di addolcire un clima
sociale sfilacciato come quello che stiamo vivendo, meriti il rispetto di tutti
gli italiani di buona volontà.
Vorrei chiedere soprattutto ai PD che cosa cambia dalla vecchia legge porcellum a quella concordata con Berlusconi e denominata Italicum. Tra Mattarellum, poercellum, Italicum quasi quasi preferisco quella che a suo tempo venne definita la legge truffa del 1953.
RispondiEliminaVorrei continuare il discorso dicendo che ieri in un Bar di Vignola ho sentito una donna urlare dicendo mentre leggeva probabilmente il Resto del Carlino " mi piace Renzi sta facendo piazza pulita e la sua legge elettorale è validissima perchè se il PD riesce ad avere il 35% dei voti ( non ci è mai arrivato neanche il vecchio P.C.I. ) avrà la maggioranza in Parlamento. Ora mi sorgono dei dubbi sull' intelligenza dei militanti PD, il primo Renzi non ha fatto la riforma elettorale ma la deve proporre in aula e l' ha fatta in accordo con Berlusconi. Il secondo dubbio che la signora non ha capito è che nella bozza di legge si parla di coalizione di partiti che arriveranno al 35% dei voti ( questo punto mi sembra molto simile a quello odierno ) avrà il 18% in più come premio di maggioranza. Poi Renzi dice che i piccoli partiti devono essere ridimensionati ma con questa sua proposta non vengono ridimensionati per niente, anzi un domani...... a favore di Berlusconi c'è il fatto che lui fa silenzio e aspetta. Ho paura che il PD di Renzi diventi in futuro un partito fascista rosso.
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