sabato 21 dicembre 2013

realtà e fantasia


E’ stato difficile, per alcune generazioni, adeguarsi alla rapidità con cui l’evolversi della scienza modificava la loro vita, quasi sempre in meglio ma, si sa, i cambiamenti costano anche quando sono utili.
All’inizio dell’800 la vita scorreva come nel Medio Evo: per trasportare qualcuno o qualcosa occorreva il cavallo, per comunicare occorreva affidarsi alla Poste Regie e, nel caso vi fosse fretta, occorreva un piccione viaggiatore.
Poi, alcune scoperte lasciarono di sasso la gente: prima il treno trascinato dalla locomtiva, quella che Zola chiamerà, in un celebre romanzo, la bête humaine, poi il telegrafo, il telefono e, infine, l’automobile.
Mah, dove andremo a finire?” si chiedeva molta gente, anche se l’utilizzo delle suddette “scoperte” era talmente limitato che la maggioranza della gente continuava a vivere come se non ci fossero state.
Poi è arrivato il XX secolo che si è distinto, oltre che per guerre e ideologie al potere, per le scoperte tecnologiche: dalla candela alle lampade alogene, dalla carta stampata alla radio, dal piombo dei caratteri al PDF, dalla legna al gas metano, dalla tinozza alla Jacuzzi, dalla radio alla televisione, dal treno all’aereo, dal pennino al computer e, infine, è arrivato internet, con le notizie che circolano in tempo reale in tutte le case del mondo nelle quali vi sia un computer.
Inoltre, la moderna tecnologia informatica consente di modificare le foto, tanto che le immagini che ritraggono una persona possono essere migliorate o peggiorate a piacimento dell’autore, e ciò introduce un notevole tasso di virtualità in ciò che vediamo.
Tuttavia, la notizia è recente, il citato tasso di virtualità sta per subire un’impennata: verranno introdotte corse di cavalli totalmente virtuali, predisposte dal computer.
Non esisteranno i cavalli, né i loro proprietari, né gli stallieri, né gli allenatori, né i guidatori e nemmeno gli spettatori dell’ippodromo virtuale: tutto finto.
Mi ricordo che, all’avvento del computer, qualcuno storceva il naso dicendo che l’uomo, affidando sempre maggiori mansioni al computer, rischiava di trasformare quello che doveva essere un aiuto in una sudditanza che poteva diventare anche schiavitù.
Ebbene, l’ippica virtuale è un passo da gigante verso un mondo nel quale i contorni fra realtà e fantasia sono sempre meno netti.
Speriamo di non fare la fine del giardiniere del film “Oltre il giardino”, interpretato da Peter Sellers, che crede che la realtà risieda nella TV e, minacciato da un malvivente, cerca di annientarlo premendo il pulsante del telecomando.

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