venerdì 5 luglio 2013

Calotte intelligenti a Spilamberto


LE CALOTTE INTELLIGENTI

Con la recente lettera ai cittadini di Spilamberto, il Sindaco tenta di spiegare la bontà del progetto di raccolta del pattume con tessera magnetica.
Sull’Eco del Panaro di Giugno 2013 abbiamo contestato la bontà del progetto spiegandone i motivi, che riassumiamo in breve.
L’uso della tessera:
- non evita il deposito di pattume a lato dei cassonetti ma l’aumenta, perché una percentuale di persone che dimenticano la tessera, e non possono tornare a prenderla, è fisiologica;
- non evita il deposito di pattume in cassonetti sbagliati;
- non può stabilire quanto pattume deposita ogni famiglia se non all’incirca, obiettivo raggiungibile anche senza tessera magnetica;
- complica inutilmente la vita ai cittadini.
Nella suddetta lettera, il Sindaco annunciava un’altra iniziativa: le calotte intelligenti, che sono entrate in funzione proprio in questi giorni.
Vediamo cosa sono.
Si tratta di cilindri, posti sui cassonetti, che consentono di depositare solo sacchetti di pattume da 15 lt., ovvero di dimensione medio-piccola.
Ora, a parte l’abuso dell’aggettivo “intelligente”, e senza fare facili ironie, le calotte complicano ulteriormente la vita dei cittadini per ottenere dei vantaggi difficili da capire.
Il Sindaco, e anche Hera, dicono e scrivono che le calotte intelligenti consentono di ridurre al minimo i rifiuti non recuperabili, ma non si capisce perché: depositare un sacchetto più piccolo non vuol dire avere meno pattume da depositare.
Infatti quello che non sta nel primo sacchetto si metterà in un altro, e invece di due sacchetti se ne depositeranno 3 con la stessa quantità complessiva di pattume.
In questo caso i rifiuti non recuperabili non solo non diminuiranno, ma aumenteranno perché vi saranno 3 sacchetti di plastica da smaltire invece di 2. 
E se coloro che non riescono a depositarlo lo mettono nella plastica o nella carta?
Oppure lo aprono e mettono nella calotta i rifiuti sfusi?
Oppure vanno a depositarlo in un paese confinante, pratica assai diffusa dopo la comparsa della tessera magnetica?
Tuttavia, al di là delle questioni tecniche, questa vicenda ha aspetti surreali.
Il deposito dei rifiuti sta invadendo la nostra vita, tanto che una cosa così semplice sta assumendo un’importanza spropositata: i rifiuti vanno separati accuratamente, insacchettati e soppesati: è poi fondamentale non dimenticare la tessera, perché altrimenti tanta cura viene vanificata.
E il cittadino si chiede: “perché il Comune ha imposto l’uso della tessera magnetica? E, dal momento che la gente non ha gradito questa scelta, che bisogno c’era di quest’ultima trovata che riscalda animi già accesi?”
E il cittadino non dimentica nemmeno che, dall'avvento di Meta, le bollette del pattume sono raddoppiate.
Io credo che, se qualcuno volesse studiare la capacità di sopportazione dei cittadini, troverebbe molte risposte nelle pieghe di questa vicenda.

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