martedì 13 gennaio 2015

lo struzzo

Il mese scorso ho scritto della vicenda che vedeva l’Ordine dei Giornalisti accusare uno dei loro iscritti, Magdi Allam, di “islamofobia”.
Era una vicenda singolare, considerato il clima non proprio tranquillo che i pacifici cittadini europei stanno vivendo.
Le vicende di politica internazionale sono note: il mondo occidentale ha fatto alcune scelte discutibili.
L’annientamento di Saddam ha tolto un dittatore dalla scena politica, ma l’Iraq non riesce ad evolversi verso la democrazia, mentre al suo interno è nato l’ISIS, che sta terrorizzando mezzo mondo.
Anche la scelta di scaricare l’unico elemento di stabilità in tutto il Medio Oriente, come l’Egitto di Mubarak, si è rivelata una scelta opinabile, e ha ridato fiato al fondamentalismo islamico che, soffocato dall’attuale presidente, mantiene l’Egitto in un perenne clima da guerra civile.
Insomma, l’Occidente ha sottovalutato il pericolo del terrorismo di matrice islamica, e adesso si trova in gravi difficoltà soprattutto dopo il dramma dell’attacco al giornale parigino di pochi giorni fa.
Tornando a bomba, l’accusa rivolta a Magdi Allam di “islamofobia” è stata valutata dall’Ordine dei Giornalisti che ha assolto Allam, il quale potrà così continuare a fare il giornalista.
Finalmente si è chiusa una vicenda che lasciava perplessi ma, purtroppo, se ne è aperta un’altra che lascia ancor più perplessi, e riguarda anch’essa Allam.
Il giornalista di origine egiziana era stato rinviato a giudizio per un articolo, pubblicato il 4 settembre 2007, nel quale sosteneva le sue solite e solitarie tesi e accusava gli italiani di essere sottomessi “all’arbitrio o alla violenza di chi sta imponendo uno stato islamico all’interno del nostro traballante Stato sovrano”.
Sosteneva, inoltre, che anche all’interno di associazioni come l’UCOII – Unione delle Comunità islamiche italiane – si legittimava la condanna a morte dei nemici dell’Islam.
Nella sentenza di primo grado, il Tribunale di Milano lo aveva assolto, mentre pochi giorni fa la sentenza di appello lo ha condannato perché ha diffamato l’UCOII.
Questa sentenza arriva, paradossalmente, proprio nei giorni della tragedia di Parigi e lascia sbigottiti, anche se non è la prima: la procura di Milano voleva dare 10 anni di galera al capo dei servizi segreti che avevano sequestrato e rispedito a casa Abu Omar, terrorista riconosciuto tale dalla stessa Procura che gli ha inflitto 6 anni di galera; in aggiunta, Abu Omar avrebbe dovuto essere risarcito con 1,5 milioni di euro.
In soldoni, il problema non sembra essere il terrorismo di matrice islamica, ma coloro che operano per salvaguardare le nostre millenarie radici.
Intervistato, Allam ha dichiarato: “Continueremo a imitare lo struzzo votato al suicidio nell’attesa che i terroristici islamici attuino la loro giustizia qui a casa nostra?”

Forse sì: è questo che vogliamo.

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