lunedì 15 dicembre 2014

la fabbrica

Nei prossimi giorni il Comune terrà due serate denominate Fabbrica Spilamberto nelle quali parlare con i cittadini coinvolgendoli, almeno così pare, a contribuire all’amministrazione di Spilamberto manifestando le loro idee e proponendo ciò che ritengono utile.
Tralascio facili battute sulla scelta del nome (è un nome che inventò Prodi e che ebbe un successo modesto) e credo che sia un’iniziativa senz’altro opportuna e anche lodevole, perché l’apporto dei cittadini che amano il nostro paese può essere molto importante per cercare di sgretolare la cappa di conformismo e di conservatorismo della quale l’attuale amministrazione è l’erede diretta: una cappa lunga 69 anni che rischia di togliere ossigeno a una moderna compagine di governo locale.
Perciò complimenti al sindaco.
Fatta questa doverosa premessa, occorre dire che l’esordio dell’amministrazione, nel relazionarsi con i cittadini, non è stata davvero felice.
Mi riferisco alla vicenda dell’Archivio Storico, che ha visto un gruppo di cittadini cercare appassionatamente, e con totale disinteresse personale, di trattenere il nostro glorioso Archivio Storico nell’ambito del territorio di Spilamberto.
Questi cittadini hanno raccolto 902 firme, a sostegno della loro tesi, e le hanno consegnate al sindaco nella speranza di ottenere un ripensamento che poi non c’è stato e, fin qui, non c’è niente di strano: un’amministrazione pubblica non è obbligata ad accogliere una petizione popolare.
Ciò che ha lasciato perplessi è che, durante la fase di raccolta delle firme, il sindaco abbia criticato su facebook i promotori della raccolta di firme, che stavano esercitando un diritto democratico tutelato non solo dal buon senso, ma anche dallo statuto del Comune di Spilamberto.
Ma ciò che ha lasciato ancora più perplessi i promotori è che, nonostante lo statuto comunale parli di sessanta giorni come termine ultimo entro cui il sindaco deve rispondere a una petizione popolare, i sessanta giorni siano trascorsi invano.
Credo tuttavia che si sia trattato solo di un incidente di percorso anche se, ultimamente, pare che le tematiche esistenzial-comunicative trattate dal grande regista Michelangelo Antonioni stiano invadendo anche i rapporti fra pubblica amministrazione e cittadini.

Comunque non voglio assolutamente togliere l’entusiasmo a coloro che si accingono a presenziare alla Fabbrica Spilamberto: auguro a tutti buon lavoro e, soprattutto, in bocca al lupo!

Nella foto il sindaco di Spilamberto Umberto Costantini

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