Nei prossimi
giorni il Comune terrà due serate denominate Fabbrica Spilamberto nelle quali
parlare con i cittadini coinvolgendoli, almeno così pare, a contribuire
all’amministrazione di Spilamberto manifestando le loro idee e proponendo ciò
che ritengono utile.
Tralascio
facili battute sulla scelta del nome (è un nome che inventò Prodi e che ebbe un
successo modesto) e credo che sia un’iniziativa senz’altro opportuna e anche
lodevole, perché l’apporto dei cittadini che amano il nostro paese può essere
molto importante per cercare di sgretolare la cappa di conformismo e di
conservatorismo della quale l’attuale amministrazione è l’erede diretta: una
cappa lunga 69 anni che rischia di togliere ossigeno a una moderna compagine di
governo locale.
Perciò
complimenti al sindaco.
Fatta questa
doverosa premessa, occorre dire che l’esordio dell’amministrazione, nel
relazionarsi con i cittadini, non è stata davvero felice.
Mi riferisco
alla vicenda dell’Archivio Storico, che ha visto un gruppo di cittadini cercare
appassionatamente, e con totale disinteresse personale, di trattenere il nostro
glorioso Archivio Storico nell’ambito del territorio di Spilamberto.
Questi
cittadini hanno raccolto 902 firme, a sostegno della loro tesi, e le hanno
consegnate al sindaco nella speranza di ottenere un ripensamento che poi non
c’è stato e, fin qui, non c’è niente di strano: un’amministrazione pubblica non
è obbligata ad accogliere una petizione popolare.
Ciò che ha
lasciato perplessi è che, durante la fase di raccolta delle firme, il sindaco
abbia criticato su facebook i promotori della raccolta di firme, che stavano
esercitando un diritto democratico tutelato non solo dal buon senso, ma anche
dallo statuto del Comune di Spilamberto.
Ma ciò che
ha lasciato ancora più perplessi i promotori è che, nonostante lo statuto
comunale parli di sessanta giorni come termine ultimo entro cui il sindaco deve
rispondere a una petizione popolare, i sessanta giorni siano trascorsi invano.
Credo
tuttavia che si sia trattato solo di un incidente di percorso anche se,
ultimamente, pare che le tematiche esistenzial-comunicative trattate dal grande
regista Michelangelo Antonioni stiano invadendo anche i rapporti fra pubblica
amministrazione e cittadini.
Comunque non
voglio assolutamente togliere l’entusiasmo a coloro che si accingono a
presenziare alla Fabbrica Spilamberto: auguro a tutti buon lavoro e,
soprattutto, in bocca al lupo!
Nella foto il sindaco di Spilamberto Umberto Costantini
Nessun commento:
Posta un commento