Proprio pochi giorni fa, col titolo “attento, l’ordine ti sorveglia” ho fatto
alcune considerazioni sull’Ordine dei Giornalisti in relazione a una vicenda
che vede uno dei loro iscritti, Magdi Allam, nella necessità di difendersi di
fronte al predetto “Ordine” che lo ha accusato di “islamofobia”.
In particolare mi chiedevo che senso abbia, in un
paese che vuole essere liberale, un ordine professionale senza il cui tesserino
non puoi lavorare e che potrebbe anche farti smettere di esercitare la
professione del giornalista.
Si tratta di un organismo la cui esistenza, a mio
avviso, è totalmente superflua.
Infatti, data per scontata la capacità
professionale di un giornalista, il suo operato ha solo due vincoli.
Il primo è la coscienza, con la quale il
giornalista dovrà fare i conti subito, prima di scrivere un articolo.
Il secondo è l’insieme di leggi esistenti per tutelare
non solo la dignità delle persone oggetto dei suoi articoli, ma anche il rispetto dei
destinatari degli articoli stessi.
La coscienza appartiene alla sfera personale ed è
perciò variabile ma, nel caso sia troppo elastica ecco che interviene il
sistema giuridico che punirà eventuali abusi.
Per questi motivi l’Ordine è una struttura
che si sovrappone artificiosamente alla libera circolazione delle idee e delle
opinioni.
Non a caso l’Ordine dei Giornalisti, come ho già
scritto, venne fondato nel 1925 per evitare che la piena libertà dei
giornalisti potesse arrecare qualche danno al regime fascista e alla sua
immagine pubblica.
E allora oggi, a 89 anni dalla sua fondazione e a
69 anni dalla caduta del fascismo, quale giustificazione logica ha l’esistenza
dell’Ordine dei Giornalisti?
Mi sono rifatto questa domanda dopo che, pochi giorni fa, è scoppiata la notizia di importanti personaggi intervistati
da una persona che, non essendo iscritta, è stata accusata dal
presidente dell’Ordine di “giornalismo
abusivo”.
Dopo il clamore suscitato da questa vicenda sta poi
emergendo che parecchie interviste, in questi anni, sono state fatte “abusivamente”, e allora la cosa si sta
ingarbugliando per il presidente dell’Ordine Enzo Iacopino (nella foto), perchè il risalto
di questa notizia potrebbe far sì che una grossa fetta di opinione pubblica si
renda conto non solo dell’esistenza dell’Ordine dei Giornalisti, ma anche della
sua inutilità, e la denuncia di abusivismo mediatico potrebbe trasformarsi in
un boomerang.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina