E’ di pochi giorni fa la notizia, apparsa sulla
stampa locale, che i due rappresentanti della Lista civica “Spilamberto libera e responsabile” escono dalla Lista nella quale
sono stati eletti, creando una situazione molto particolare, al limite
dell’assurdo.
La lista che abbandonano resta infatti un guscio
vuoto perché non vi sono altri consiglieri eletti.
Ovviamente i due consiglieri restano tali, e dovranno
cambiare il nome al gruppo consiliare. Se non dovessero farlo, sarebbero i
rappresentanti di una Lista che non riconoscono e della quale hanno
pubblicamente certificato il fallimento.
Tuttavia, al di là delle alchimie procedurali,
resta il fatto che la scelta di correre insieme agli ambientalisti è stata, per
il centro-destra spilambertese, un disastro.
Passare dal 30,58 % col solo apporto della Lega
Nord (il cui bacino elettorale viaggiava sul 5/6%), al 17,17 % in condominio
con i verdi ambientalisti non può avere altro nome che disastro, da un punto di
vista elettorale.
Del resto, basta leggere l’andamento delle
elezioni comunali degli ultimi anni per capire alcune cose.
Il prospetto in alto dimostra che più è chiara la
collocazione delle Liste, più i voti aumentano.
Nel 2004, nonostante due liste di centro destra,
i consensi passano dal 15,86 al 21,12%.
Nel 2009 poi, con la presentazione di un’unica
lista comprendente la Lega, il risultato è il già citato 30,58%.
Il mandato degli elettori è pertanto chiaro: una
lista di centro destra, chiaramente connotata, viene approvata e sostenuta
dagli elettori.
Cosa abbiano pensato i promotori della Lista “Spilamberto Libera e Responsabile”,
valutando l’andamento delle precedenti tornate elettorali, non è dato sapere.
Forse hanno pensato che sostituire la Lega con
una compagine verde-ambientalista fosse la stessa cosa, ma le differenze sono
evidenti e non da oggi: lo erano anche prima delle elezioni.
Erano due anime diverse, come dichiarano oggi i
due consiglieri appartenenti all’area di centro-destra, i quali non riescono
più a rapportarsi con l’ala ambientalista che, oltretutto, è priva di
rappresentanti in consiglio comunale.
Vengono spontanee alcune domande.
Era proprio impossibile prevedere che le due
anime erano inconciliabili?
Era impossibile capire che, annacquando il peso
del centro destra nella composizione della lista, i suoi elettori si sarebbero
trovati sconcertati quando non irritati?
Non si percepiva il rischio di deludere una
massa cospicua di elettori che, alla precedente tornata elettorale, avevano
risposto con entusiasmo?
Certo, sarebbe stato difficile coinvolgere ancora
la Lega che, nella precedente legislatura, aveva mancato la rappresentanza in
consiglio comunale per una manciata di voti, cosa che aveva creato una certa
tensione all’interno del gruppo.
Ma sostituire la Lega con gli ambientalisti ha
frastornato l’elettorato, e i risultati si sono visti.
Questa presa d’atto degli attuali consiglieri è
pertanto abbastanza scontata: semmai c’è da meravigliarsi che sia avvenuta dopo
un anno dalle elezioni.
I consiglieri concludono il loro intervento, che
era già apparso anche nel giornale Il
Comune informa di giugno, dichiarandosi certi che gli elettori di
centro-destra capiranno la loro scelta.
Anch’io credo che la capiranno: quella che non
hanno capito è la scelta che ha generato questa situazione.
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