domenica 23 agosto 2015
sabato 15 agosto 2015
l'imbonitore
Nel febbraio del 2014
Renzi ha deciso di accettare l’incarico di capo del governo, e ha suscitato
molte speranze in tantissimi italiani, perchè dava l’impressione di avere la
capacità e la determinazione per fare finalmente decollare il nostro paese
attaccando di petto il problema dei problemi: la modernizzazione della nostra Costituzione
che, essendo stata scritta all’indomani di una dittatura, è infarcita di pesi e
contrappesi che rendono difficile, se non impossibile, governare.
Solo a titolo di
esempio, il bicameralismo perfetto complica molto il varo delle leggi che, prima
di essere approvate, vengono rimpallate da una camera all’altra per mesi e mesi.
Il numero di
parlamentari è poi spropositato: 630 deputati e 315 senatori, quasi il doppio
degli USA.
Anche l’esecutivo
funziona come può: il presidente del consiglio dei ministri non può nemmeno
sostituire un ministro senza provocare una crisi di governo.
Insomma, abbiamo una
Costituzione obsoleta che richiede di essere rinnovata, alla faccia della RAI
che ha strapagato un comico per fare una trasmissione sulla Costituzione
intitolata “la più bella del mondo”.
Tornando a bomba, Renzi
sembrava in grado di fare finalmente qualcosa.
Ha cominciato a scaldare
i motori però non partiva mai e ancora oggi, dopo un anno e mezzo, è ancora
fermo ai box.
Nel frattempo abbiamo
dovuto sorbirci, quotidianamente o quasi, dichiarazioni roboanti tese a
rassicurare gli italiani: avrebbe pensato lui a migliorare la nostra vita.
Ci ha garantito che non
avrebbe mai e poi mai alzato le tasse, e che in tre mesi avrebbe fatto la
riforma fiscale.
Ci ha garantito che
entro maggio 2014 avrebbe soppresso il Senato.
Ci ha garantito che
entro settembre 2014 avrebbe saldato i debiti dello Stato nei riguardi delle
imprese.
Ci ha garantito che
avrebbe tagliato drasticamente la spesa pubblica.
Ci ha garantito che nella
gestione della marea di immigrati avremmo avuto l’appoggio dell’Europa che li
avrebbe suddivisi fra i vari paesi della comunità. All’uopo
si è incontrato con Hollande, il quale ha detto che è vero che tutta l’Europa
deve farsi carico del problema degli immigrati, ma ha concluso dicendo che
manterrà il presidio che impedisce ai migranti di entrare in Francia.
Ci ha garantito che
avrebbe lavorato sulla moralizzazione della politica, salvo candidare
governatore in Campania un condannato a una pena per la quale altre persone
sono state espulse dal Parlamento, senza contare che nell’attuale compagine di
governo vi sono numerose persone indagate.
Arriviamo poi alla
vicenda delle pensioni decurtate illegalmente, con Renzi che dice che
restituirà il dovuto in agosto.
In realtà si è trattato
di una piccola parte del dovuto, ma lui l’ha pure chiamata “bonus”, ovvero
regalo.
E qui appare con
evidenza la sua anima di “imbonitore”.
Mi ricorda infatti
certi venditori di piatti o di stoffe che, da bambino, vedevo all’opera a
Spilamberto la domenica mattina.
Ad ascoltarli si
radunava sempre una gran quantità di persone, perché i venditori avevano la
parola talmente franca che avrebbero convinto chiunque del fatto che volevano
fargli un regalo. La fase di preparazione al momento culminante, in cui
avrebbero incaricato il loro aiutante di consegnare il pacco a Tizio o a Caio,
era travolgente: le parole fluivano con una tale velocità che un leggero rigo
di bava gli incorniciava la bocca. Magari Tizio o Caio non avrebbero voluto
acquistare nulla, ma la bravura del venditore non gli consentiva di reagire.
Per questo accettavano anche se, giunti a casa, constatavano che mancava
qualcosa.
Tuttavia la maggioranza
della folla presente non era lì per comprare, ma era affascinata dal venditore
che non stava semplicente facendo il suo mestiere: stava offrendo un grande
spettacolo.
Questo mi ha fatto
venire in mente Renzi non solo in occasione del “bonus” citato, ma soprattutto in
occasione della sua recente dichiarazione di volere attuare un epocale ribasso
delle imposte: egli sta offrendo un grande spettacolo.
Molti crederanno alla
sua promessa, e si troveranno come il Tizio e il Caio della piazza: affascinati
e gabbati.
martedì 11 agosto 2015
arrampicarsi 2
Un
post pubblicato il 20 luglio scorso sul presente blog, intitolato “arrampicarsi”, è stato postato dal blog
“Condividere Spilamberto” e,
successivamente, ha avuto un’eco addirittura su “Il Resto del Carlino”, che se ne è occupato con due articoli usciti
nei giorni 6 e 7 agosto scorsi nella cronaca di Modena (per chi volesse
rintracciarli).
La
questione era molto semplice: nell’ambito della manifestazione “SPINALAMBERTO”
era stato organizzato uno spettacolo di Street Boulder (arrampicata sugli edifici) criticato da alcuni cittadini perché non
rispettoso della tutela di edifici medioevali e perché organizzato senza
chiedere l’autorizzazione ai proprietari di alcuni di questi.
Io
ho pensato di pubblicare quanto riferitomi dagli interessati ritenendo sensate
le loro proteste, per cui devo dire di essere molto contento che un post del
mio modesto blog - “L’opinione” - sia
stato ripreso e anche citato in un giornale di tiratura nazionale, dando luogo
a un piccolo dibattito: la versione del sindaco figura nel primo articolo,
mentre la risposta di una signora alle dichiarazioni del sindaco figura nel
secondo.
Il
sindaco conferma che “la Soprintendenza
non è stata interpellata proprio perché non serviva” e conferma anche la
mancata autorizzazione dei proprietari dicendo che gli scalatori “si sono arrampicati sull’edificio sbagliato,
il palazzo cosiddetto del bargello”.
Questa
versione dei fatti non deve essere convincente, dal momento che viene contestata
energicamente, punto per punto, dalla signora intervistata nell’articolo del
giorno successivo.
Ovviamente
terrò informati i lettori sugli sviluppi futuri di questa vicenda.
Non
avrei altro da aggiungere senonché, nella parte finale dell’intervista, il
sindaco dichiara che non esiste nessun problema e il problema vero, secondo
lui, è che le notizie siano state divulgate da qualcuno (nell’articolo compare
anche un nome e cognome) che nutre rancore nei suoi confronti.
Io
credo che un sindaco debba affrontare i problemi sollevati dai cittadini e non
investigare sulle modalità con cui i citati problemi sono emersi.
Accusare
poi arbitrariamente uno o più concittadini di comportamenti disdicevoli,
rappresenta una caduta di stile che non gli fa onore.
Nella foto il Palazzo del Bargello o Palazzo del Capitano
mercoledì 5 agosto 2015
il centro-destra a spilamberto
E’ di pochi giorni fa la notizia, apparsa sulla
stampa locale, che i due rappresentanti della Lista civica “Spilamberto libera e responsabile” escono dalla Lista nella quale
sono stati eletti, creando una situazione molto particolare, al limite
dell’assurdo.
La lista che abbandonano resta infatti un guscio
vuoto perché non vi sono altri consiglieri eletti.
Ovviamente i due consiglieri restano tali, e dovranno
cambiare il nome al gruppo consiliare. Se non dovessero farlo, sarebbero i
rappresentanti di una Lista che non riconoscono e della quale hanno
pubblicamente certificato il fallimento.
Tuttavia, al di là delle alchimie procedurali,
resta il fatto che la scelta di correre insieme agli ambientalisti è stata, per
il centro-destra spilambertese, un disastro.
Passare dal 30,58 % col solo apporto della Lega
Nord (il cui bacino elettorale viaggiava sul 5/6%), al 17,17 % in condominio
con i verdi ambientalisti non può avere altro nome che disastro, da un punto di
vista elettorale.
Del resto, basta leggere l’andamento delle
elezioni comunali degli ultimi anni per capire alcune cose.
Il prospetto in alto dimostra che più è chiara la
collocazione delle Liste, più i voti aumentano.
Nel 2004, nonostante due liste di centro destra,
i consensi passano dal 15,86 al 21,12%.
Nel 2009 poi, con la presentazione di un’unica
lista comprendente la Lega, il risultato è il già citato 30,58%.
Il mandato degli elettori è pertanto chiaro: una
lista di centro destra, chiaramente connotata, viene approvata e sostenuta
dagli elettori.
Cosa abbiano pensato i promotori della Lista “Spilamberto Libera e Responsabile”,
valutando l’andamento delle precedenti tornate elettorali, non è dato sapere.
Forse hanno pensato che sostituire la Lega con
una compagine verde-ambientalista fosse la stessa cosa, ma le differenze sono
evidenti e non da oggi: lo erano anche prima delle elezioni.
Erano due anime diverse, come dichiarano oggi i
due consiglieri appartenenti all’area di centro-destra, i quali non riescono
più a rapportarsi con l’ala ambientalista che, oltretutto, è priva di
rappresentanti in consiglio comunale.
Vengono spontanee alcune domande.
Era proprio impossibile prevedere che le due
anime erano inconciliabili?
Era impossibile capire che, annacquando il peso
del centro destra nella composizione della lista, i suoi elettori si sarebbero
trovati sconcertati quando non irritati?
Non si percepiva il rischio di deludere una
massa cospicua di elettori che, alla precedente tornata elettorale, avevano
risposto con entusiasmo?
Certo, sarebbe stato difficile coinvolgere ancora
la Lega che, nella precedente legislatura, aveva mancato la rappresentanza in
consiglio comunale per una manciata di voti, cosa che aveva creato una certa
tensione all’interno del gruppo.
Ma sostituire la Lega con gli ambientalisti ha
frastornato l’elettorato, e i risultati si sono visti.
Questa presa d’atto degli attuali consiglieri è
pertanto abbastanza scontata: semmai c’è da meravigliarsi che sia avvenuta dopo
un anno dalle elezioni.
I consiglieri concludono il loro intervento, che
era già apparso anche nel giornale Il
Comune informa di giugno, dichiarandosi certi che gli elettori di
centro-destra capiranno la loro scelta.
Anch’io credo che la capiranno: quella che non
hanno capito è la scelta che ha generato questa situazione.
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