Renzi è l’uomo
del giorno.
E’ diventato
Presidente del Consiglio senza il vaglio delle elezioni, ma ha riscosso una
certa simpatia da parte di molta gente, anche di schieramento diverso dal suo.
Molti di
costoro pensavano, grosso modo, così: “L’Italia
è ingovernabile, questo ragazzotto è sì del PD, ma i suoi modi sono molto
diversi da quelli dei leader storici del partitone che l’hanno preceduto. Ha
addirittura accettato di confrontarsi con Berlusconi nonostante tutti i veti e
gli anatemi che ciò gli ha procurato, chissà che non riesca nella disperata
impresa di governare l’Italia”.
Poi il nostro
ha cominciato a muoversi e i fatti non sono stati all’altezza dei suoi
quotidiani proclami.
Negli ultimi
tempi mi ha colpito la sua spregiudicatezza nella vicenda dell’elezione del
presidente della Repubblica, ma mi ha colpito ancora di più la vicenda della
rimozione del ministro dei trasporti, che Renzi ha fatto passare per una
questione etica pensando che gli italiani siano tutti grulli: mandare via un
ministro che non ha ricevuto nemmeno un avviso di garanzia e tenere ministri e
sottosegretari indagati presuppone una bella faccia tosta, che l’epilogo della
vicenda ha reso ancora più tosta. E’ infatti diventato ministro dei trasporti
Del Rio, che da sindaco di Reggio Emilia non aveva brillato per correttezza
negli appalti, ma è un fedelissimo di Renzi e tanto basta.
Fra i
giornalisti, uno che gliele canta chiare è Piero Ostellino che oggi, sul
quotidiano “il Giornale”, gli ha dedicato un articolo che riproduco per i
lettori del blog.
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