martedì 22 luglio 2014

l'archivio di spilamberto 5


Venerdì 18 luglio scorso il Comune ha convocato un gruppo di persone, a vario titolo interessate alla permanenza dell’Archivio Storico a Spilamberto, per approfondire il tema della nuova collocazione dell’Archivio stesso.
Il Sindaco e l’Assessore alla Cultura hanno raccolto i pochi documenti esistenti, dai quali non risulta nessun atto ufficiale che vincoli il Comune a spostare l’Archivio nell’ex magazzino individuato e messo a disposizione dalla Fondazione di Vignola.
E’ perciò poco credibile quanto detto dal vicepresidente della Fondazione nella riunione del 23 aprile scorso, tenutasi proprio nella presunta nuova sede, e cioè che la Fondazione non avrebbe comperato l’edificio, da adibire ad Archivio collettivo, senza le garanzie di adesione dei Comuni interessati.
Per quanto riguarda Spilamberto, queste garanzie non esistono.
Dopo questi preliminari, ha preso la parola una delle persone invitate all’incontro che si è dichiarata favorevole all’eventuale spostamento a Vignola dell’archivio Storico, suscitando un certo stupore, poi il discorso è scivolato su un aspetto secondario: un futuro pensionamento, nemmeno troppo imminente, nell’ambito degli addetti all’Archivio Storico.
Da quel momento il discorso si è aggrovigliato nei dettagli riguardanti le possibili modalità di sostituzione, ad opera di commessi o non commessi, a tempo pieno o parziale e tante altre cose attinenti alla gestione dell’Archivio che il Comune, ovviamente, dovrà valutare prima di fare una scelta definitiva, ma che in quella sede erano, a mio modo di vedere, fuori luogo.
Poiché avevo avuto l’onore di essere invitato a quell’incontro, ero curioso di capire quale potesse essere la volontà politica della nuova amministrazione, perché un fatto importante come quello sul tappeto presuppone una scelta politica, che potrebbe anche essere condizionata da aspetti diversi.
Ad esempio, il fatto che una fondazione bancaria, ente la cui attività consiste nel destinare a fini sociali i fondi creati dalla banca di riferimento, acquisti un edificio dalla banca stessa, non può non creare qualche perplessità.
In secondo luogo, si ha l’impressione che le istituzioni, ovvero i Comuni, debbano subire scelte fatte da chi non ha un ruolo istituzionale, e anche questo aspetto lascia perplessi.
Purtroppo, a causa di un impegno, ho dovuto lasciare l’incontro mentre si parlava ancora dei problemi legati alla gestione.
Spero che, dopo la mia uscita, si sia parlato anche di ciò che stava a cuore a me: che l’Archivio Storico possa restare nel nostro territorio, al servizio della nostra Comunità.
Una Comunità che per più di 500 anni l’ha curato e custodito non merita di vederselo strappare in virtù di ipotetici vantaggi economici.
Ci sono valori che, anche se non quantificabili in denaro, hanno grande importanza: ad esempio l’orgoglio di appartenere a una Comunità, che è uno straordinario collante per le lacerazioni che inevitabilmente si creano nel tessuto sociale.
Mi auguro che l’amministrazione voglia tenere conto anche di questi aspetti, e spero di avere presto nuove notizie da fornire ai lettori di questo blog.

In alto, foto dell'ex magazzino vignolese che potrebbe ospitare il nostro Archivio Storico.

1 commento:

  1. Scusa Gigi ma vorrei ratificare che gli ipotetici vantaggi economici equivalgono a grossi vantaggi economici per qualcuno del comune, vedi i famosi cassonetti del rusco con le calotte intelligenti ( chi le fabbrica?? ).

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