giovedì 26 giugno 2014

l'archivio di spilamberto 4

Da qualche mese si parla del possibile spostamento dell’Archivio storico di Spilamberto a Vignola. Vediamo brevemente l’evolversi di questa situazione.
Nel marzo scorso comincia a circolare la voce che il nostro Archivio storico finirà a Vignola. Sembra una battuta, e invece c’è del vero, tanto che la Fondazione di Vignola (ex Fondazione CRV) convoca, il 23 aprile scorso, una riunione con i frequentatori dell’archivio per sottoporgli il progetto di fare un archivio storico unico proprio nel luogo dove si tiene la riunione: un ex magazzino di formaggio della CRV, banca poi assorbita dalla Bper.
In quell’incontro si capisce chiaramente che la cosa è già stata decisa, e che si cerca di mettere gli invitati di fronte al fatto compiuto.
Si capiscono anche altre cose che provocano qualche perplessità.
- La Fondazione ha acquistato quel magazzino dalla Banca che fornisce i mezzi di sostentamento alla Fondazione stessa.
- La proposta del polo archivistico è venuta dalla Fondazione, ma il suo ruolo è quello di finanziare progetti meritevoli, non di fare scelte che spettano alle Istituzioni.
- La questione non doveva essere resa nota fino alla sua conclusione: la Fondazione aveva chiesto ai sindaci massima riservatezza per non far fallire la trattativa.
Qui siamo al grottesco: per non compromettere la difficilissima trattativa fra la Fondazione Bper e Bper (manco si trattasse di investitori esteri) si dovevano tenere i cittadini all’oscuro di una scelta che riguardava proprio loro, il loro passato e la possibilità futura di conoscerlo meglio. 
- Verso la fine della riunione il Sindaco di Spilamberto, alle incalzanti domande di un concittadino, ammette che non vi sono delibere che impegnino l’amministrazione, e questo riaccende le speranze degli spilambertesi.
Arriviamo così agli ultimi giorni del mandato di Lamandini che conferma, in un’intervista, la mancanza di atti ufficiali che impongano lo spostamento dell’Archivio, e passa la patata bollente all’amministrazione entrante.
I cittadini di Spilamberto stanno col fiato sospeso nell’attesa che la questione venga definita, ed è abbastanza logico pensare che i più preoccupati siano coloro che frequentano l’Archivio, ma non è proprio così.
Molta gente, pur non frequentandolo, è contenta di sapere che l’Archivio Storico di Spilamberto costituisce un importante patrimonio per la nostra Comunità, ed è orgogliosa di sapere che è uno dei più ricchi e meglio conservati della zona.
Come fa a saperlo? Il Comune stesso, con una pubblicazione del 2005 intitolata “Quante Storie nella Storia” ha voluto far conoscere a tutti i concittadini l’importanza del nostro Archivio Storico.
Ecco uno stralcio di quella pubblicazione:
L’Archivio Storico del Comune di Spilamberto è senza alcun dubbio uno dei più interessanti e meglio conservati della Provincia di Modena, sia per la sua estensione cronologica ( 1475 - 1960 ), sia per la sua completezza documentaria, frutto di particolare attenzione e rispetto dimostrati nel tempo dalla Comunità che l’ha prodotto e conservato, e insieme - cosa non di poco conto - di una “casualità” che lo ha risparmiato da eventi come distruzioni e dispersioni, così frequenti nella vita degli archivi comunali”.
Il Comune stesso che scrive queste righe potrà mai privarsi di una cosa che lo riempie di orgoglio?
Confidiamo nella sensibilità della nuova amministrazione, affinchè ci sorrida la decisione giusta: mantenere in vita il Nostro Archivio Storico.
Infatti, come per certi anziani sradicati in tarda età, lo spostamento lo ucciderebbe.


In alto, l'ipotetica sede dell'Archivio Storico di Spilamberto.










1 commento:

  1. Se il magazzino è quello che si vede in foto vuol dire che hanno trovato un rifugio più sicuro per nascondere certe cose. In quel magazzino sono sempre state nascoste molte " cose " come ad esempio le varie agende, calendari, biro, ecc.ecc. da dare ai clienti della banca per l' anno nuovo ( mentre invece pare che solo una piccola parte uscisse mentre ad esempio altri libri che dovevano servire da dare ai vari clienti facoltosi della banca stessa rimanevano chiusi li dentro fino a quando qualcuno non riusciva a venderli ). Insomma è un posto dove determinati dipendenti dell' allora CRV ( piani alti ) ci andavano anche a mezzanotte ( come si è saputo da chiacchere di abitanti dei palazzi limitrofi ).

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