Finalmente
abbiamo un nuovo Presidente, ed è stata una scelta imprevista perché è emersa
una persona poco considerata dai mass-media alla vigilia dell’elezione.
Su
questa vicenda occorre fare alcune considerazioni.
La
scelta del presidente è stata imposta dal premier non eletto Renzi, che ha così
dimostrato di essere un uomo forte politicamente, anche se si è dimostrato molto
più abile nel dire che nel fare.
Vedremo
poi se questa prova di forza non avrà contraccolpi sulla sua futura azione di
governo.
Intanto
gli italiani, che già non possono eleggere il proprio presidente, sono stati
costretti a lasciarlo eleggere da un parlamento che la corte costituzionale ha
dichiarato illegittimo.
Un
premier non eletto che impone il nome del presidente a un parlamento illegittimo
non è il massimo, ma ormai la pazienza degli italiani sta diventando
proverbiale: “lorsignori” hanno
deciso così e tanto basta.
D’altra
parte, nel Referendum confermativo del giugno 2006 sono stati gli italiani
stessi, accogliendo le esortazioni di DS, Margherita, Di Pietro ecc, a stabilire che la nostra Costituzione andava
bene così: non dovevano diminuire i parlamentari, andavano bene due Camere
uguali, e via conservando.
Ma
ciò che ha più stupito è che un uomo politico che è arrivato alla ribalta parlando
di rottamazione, fino a farne la cifra della sua azione politica, proponga e faccia
eleggere Presidente della Repubblica un uomo non più giovane, ex notabile della
DC il quale, piuttosto che morire insieme al suo partito, ha preferito passare
allo schieramento avversario, entrando così a far parte di quella categoria di
ex DC chiamati impropriamente, ma non troppo, cattocomunisti.
I
giovani non ricordano, probabilmente, che il di lui fratello Piersanti venne assassinato
dalla mafia (fu questo traumatico avvenimento che provocò la discesa in politica
dell’attuale presidente), e non ricordano nemmeno che il padre dei due citati
fratelli era Bernardo Mattarella, classe 1905, notabile DC che per 5 volte fu
Ministro.
Bernardo
Mattarella fu anche un uomo politico molto chiacchierato.
Gaspare
Pisciotta, il luogotenente del bandito Salvatore Giuliano, lo accusò in un’aula
di tribunale di essere uno dei mandanti della strage di Portella della Ginestra,
ma le sue accuse non vennero provate.
Nel
1965 un sociologo, Dolci, accusò Bernardo e il figlio Piersanti di mafiosità,
ma non riuscì a dimostrarlo ed evitò due anni di galera grazie a un’amnistia.
Questo solo per dire che la candidatura scelta da Renzi riguardava una persona la quale,
con tutto il rispetto che gli si deve per il difficile ruolo che è chiamato a
ricoprire, nonché per la sua proverbiale riservatezza, a tutto può far pensare
fuorchè a una ventata di rinnovamento.
Alcuni
editorialisti di importanti quotidiani, dopo avere intinto la penna nella saliva,
hanno fatto un ritratto idilliaco del presidente, della sua famiglia, della sua
sobrietà, della sua bontà, della sua semplicità, della sua normalità.
Anche
senza saliva, asteniamoci dal catalogare preventivamente la sua azione
politica, e aspettiamolo alla prova dei fatti, la sola che potrà autorizzare
critiche al suo operato.
Nella foto il neo Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella
Nella foto il neo Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella
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