lunedì 6 maggio 2013

Società multiculturale 2


Oggi, sul quotidiano "Il Giornale", è uscito un altro articolo di Magdi Cristiano Allam sui problemi legati all'immigrazione.
Allam, per chi non lo conoscesse, è nato in Egitto da padre egiziano e madre sudanese, vive in Italia da circa 30 anni ed è diventato cittadino italiano nonchè, di recente, cattolico.
Egli si sente italiano a tutti gli effetti, ama l'Italia, e per questo chiede le dimissioni del neo-ministro per l'integrazione Cécile Kyenge per avere giurato il falso nell'accettare l'incarico di ministro recitando la rituale formula: "Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione".
Pochi giorni dopo, il 3 maggio scorso, dichiarò: "Non potrei essere interamente italiana" ... "Sono italo-congolese e, tengo assottolinearlo, sono italo-congolese perchè appartengo a due culture, a due paesi che sono dentro di me e non potrei essere interamente italiana ......".
Allam ritiene le dichiarazioni rilasciate dalla Kyenge inconciliabili con il ruolo di ministro della Repubblica italiana, e sul piano logico è difficile dargli torto.
L'articolo prosegue nell'esame dei problemi di integrazione con considerazioni ineccepibili, come la seguente."... Noi che siamo orgogliosi di essere italiani al 100%, a prescindere dal fatto di essere nati all'estero e dal colore della pelle, chiediamo che l'integrazione avvenga nel contesto dei valori dell'identità nazionale e delle regole della cittadinanza italiana, così come chiediamo che l'immigrazione vada contenuta, oltrechè regolamentata, favorendo lo sviluppo e condizioni di vita dignitose nei paesi d'origine degli immigrati affinchè l'emigrazione sia frutto di una scelta e non di una costrizione. ... "
Ma, al di là della lucidità degli interventi di Allam, gli italiani gli sono grati per l'amore per l'Italia che trasuda dai suoi articoli, un amore che non sempre si riesce a trovare nelle dichiarazioni e nei comportamenti di chi tiene in mano le redini della nostra Italia.

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