sabato 30 marzo 2013
venerdì 29 marzo 2013
giovedì 28 marzo 2013
domenica 24 marzo 2013
martedì 19 marzo 2013
mercoledì 6 marzo 2013
post elezioni 2
AVEVA RAGIONE
GRILLO
Qualche mese prima delle
elezioni, quando anche lui pensava di raggiungere un risultato non superiore al
15 %, era chiaro che Grillo poneva il suo movimento come una forza destinata a
controllare i nuovi governanti nella sede parlamentare. Non si era mai posto il
problema di dovere, con i suoi eletti, partecipare alla gestione dello Stato.
E, di conseguenza, non aveva fatto nulla per prepararli a questo compito: aveva
continuato con i suoi “vaffa” ed altre colo-rite espressioni, condite di
proposte mirabolanti, capaci solo di attirare il voto di tutti gli scontenti.
Mentre il “cerino” è rimasto in
mano a Bersani, anche se per pochi voti, in mano a Grillo è rimasto un
“cerone”, che non sa neppure lui come gestire: come numero di voti ottenuti è
il primo partito del Paese!
Aveva ragione prima, ma ha anche
ragione adesso, che si trova con in mano un’ARMATA BRANCALEONE certamente
ingestibile.
Chi invece non ha capito niente
(o meglio fa il furbo per non soccombere), è Bersani che insiste per una improbabile alleanza con uno che è
spaventato del successo ottenuto e che, in cuor suo, non si era nemmeno
augurato di ottenere.
Ecco perché un Governo, tipo la “große Koalition” della Merkel di
alcuni anni fa, è l’unica soluzione possibile.
Nel Passaparola 110 ho sposato
una soluzione ragionevole: PD e PDL con
un governo a tempo per fare le riforma e uscire dall’empasse economico, Monti
alla Presidenza della Repubblica, e i Grillini a fare la guardia e a imparare
il mestiere.
Non avevo preso in considerazione
una diversa soluzione per la Presidenza della Repubblica, in quanto non avevo
un altro nome sottomano, ma anche per compiacere un po’ all’Europa e per
“togliersi dai piedi” alcuni centristi, che hanno già fatto il loro tempo.
Monti sul Colle potrebbe conferire all’Italia quel prestigio di cui ha bisogno,
senza essere nella possibilità di fare danni, come ha fatto in politica.
Dunque, Grillo non può fare altro
che starsene all’opposizione, a fare quello che avrebbe fatto se avesse
raggiunto una quota del 15 % e gli appelli della “sirena” Bersani sono inutili,
ma anche dannosi al vero rinnovamento
della politica italiana. Lasciamoli fare i “cani da guardia” e facciamo vedere agli italiani che abbiamo imparato
la lezione!
A questo punto azzardo la
richiesta di un gesto, che potrebbe aiutare a superare l’empasse nel quale
siamo bloccati. Come un aereo, che va in stallo, può risolvere la sua
situazione buttandosi in picchiata, anche i partiti tradizionali ( PD e PDL),
che debbono scrollarsi dalle ali tanta “pupu”, possono salvarsi e salvare
l’Italia da un immancabile disastro, quello di altre elezioni.
Il ritorno alle urne oggi è
improponibile perché:
- Abbiamo una legge elettorale sbagliata.
- Resta l’incognita Grillo, anche sono del parere che perderebbe una parte del voto di protesta.
- Si dovrebbero “forzare” le regole della Costituzione: vedi voto di fiducia.
- Non si può tornare alle urne senza dimo-strare di aver capito la lezione ……
Ambedue i partiti dovrebbero rinunciare ai Capi delle Coalizioni che
sono arrivate a un risultato di quasi parità, e mettere nel “Governo a Tempo” o
personaggi da utilizzare per l’ultima volta o giovani che hanno la volontà di
cambiare, in meglio, la brutta situazione nella quale ci siamo cacciati.
Un appello a Bersani:
“ Caro Pier Luigi. Lo sappiamo
bene che tu tendi a salvaguardare
la consistenza elettorale del tuo partito, aspirazione legittima, ma devi
correre il rischio per il bene dell’Italia. Puoi restare a capo del PD e se
terrai conto delle idee di rinnova-mento espresse da Matteo Renzi, anche senza
coinvolgerlo subito nella politica nazionale, potrai portare il partito al
livello di tanti altri partiti socialdemocratici europei. Anche se qualcuno si
definisce solo socialista, o non
viene direttamente dal Comunismo o lo ha da tempo rinnegato.”
Pier Luigi Garagnani
post elezioni 1
post elezioni 1
Passaparola.
Supplemento all’Eco del Panaro del
3 marzo 2013. Aut. Trib.
MO.
3 giorni dopo
Sono le 9,30 di venerdì 1 marzo
2013 e abbiamo visto e ascoltato la trasmissione OMNIBUS
su La 7.
Giornalisti e rappresentanti di
PD, PDL, Monti si sono confrontati sulle prospettive per un nuovo governo in
Italia. Cosa ne ha ricavato il mio cervello che mastica politica da quasi 70
anni? Sarà un po’ arrugginito, ma gira ancora bene e può contare su una
esperienza personale che, per forza di cose (vedi età), oggi hanno in pochi.
Ciò premesso, a 3 giorni dagli
sconvolgenti risultati elettorali, azzardo una proposta che può avere anche
solo la validità di un giorno.
Premessa.
- La coalizione del PD è arrivata prima ma non ha vinto.
- La coalizione del PDL è arrivata seconda per un pugno di voti.
- La coalizione di Monti ha ottenuto un risultato elettorale deludente.
- Il Movimento 5 stelle ha fatto il pieno, mandando in parlamento un numero spropositato di cittadini, molto arrab-biati, ma senza nessuna esperienza politica.
Considerazioni.
L’idea di Bersani di farsi aiutare da Grillo per mettere in piedi un
governo di minoranza, non attacca. Il paragone con la Sicilia non calza, in
quanto il Governatore della Sicilia ha avuto l’investitura dal popolo, mentre
il presidente del Consiglio deve ottenere la fiducia del Parlamento. Certo
che la mossa di Bersani, a risultato ottenuto, può salvare il PD e il suo
candidato, ma non è buona per il Paese. La forza di Grillo ha bisogno di
maturare, non tenuta a balia da un “perdente”, ma stando per alcuni anni
all’opposizione, a fare quella “gavetta” indispensabile per assumere la
caratteristica di un vero partito.
Proposta.
Nell’interesse della Nazione, ma
anche di tutte le forze politiche entrate in Parlamento, ma anche di quelle
escluse, non ci resta altro che fare una
grande coalizione, per attuare un programma
di riforme e di alleggerimento del peso fiscale, con l’occhio rivolto
alla ripresa economica e all’occupazione, in particolare giovanile.
Un governo PD + PdL, che
cambi la legge elettorale, alleggerisca le tasse a famiglie e imprese, riduca
drasticamente i costi della politica, lasci perdere le questioni ideologiche e
altre cose controverse. Il progetto potrebbe prevedere una durata ridotta delle
legislatura.
5 STELLE all’opposizione e
alla scuola di politica, ma sopra tutto a fare da “cane da guardia” in
Parlamento affinché il Governo faccia le riforme che tanto necessitano
all’Italia.
Ma, ve li immaginati i Grillini
prigionieri del fatto di aver dato la fiducia
ad un partito, del quale hanno detto “peste e corna” fino a ieri?
Mario Monti alla
presidenza della Repubblica. Le capacità di mediazione del “soggetto” sono abbastanza buone. La sua
reputazione all’estero è ottima. Il residuo di seguaci eletti dovrà accasarsi
da qualche altra parte. Dopo una cura fatta dalla Grande Coalizione, potremmo
avere un bipolarismo accettabile, come in altri stati europei e non ci sarebbe
più bisogno di una terza forza come quella sognata da Casini.
In conclusione.
La proposta avanzata dal vecchio D’Alema (sembra ritrattata) di dare la presidenza delle camere al
PdL e a 5 stelle è abbastanza sensata, se si pensa, nella “Große Koalition” di
dare la Presidenza del Consiglio a Bersani o meglio a qualche altro esponente PD
meno “sputtanato” di lui. Avendo una alternativa per la Presidenza della
Repubblica, Monti potrebbe essere
destinato all’Europa o alla presidenza del Senato,
Il concetto fondamentale della
mia proposta, dove i contorni restano abbastanza elastici, è questo:
Far governare per un periodo Centro Destra e Centro Sinistra assieme
per le riforme e per farci uscire dalla recessione. Un governo di salute
pubblica in libertà vigilata, sotto il controllo dei Grillini e della
Presidenza della Repubblica.
Pier Luigi
Garagnani
Iscriviti a:
Post (Atom)