domenica 8 novembre 2015

la culla del rovescio 5

Che l’Italia abbia cessato da molto tempo di essere la culla del Diritto è risaputo, ma i fatti che l’hanno trasformata nella culla del rovescio, per usare una battuta amara, si susseguono a ritmo sostenuto. Eccone uno di pochi giorni fa, riportato alla luce dalla morte del protagonista. Un “robivecchi” della provincia di Vicenza, Ermes Mattielli, 63 anni e una gamba di legno, muore di infarto e così viene ripercorsa e aggiornata la vicenda che lo ha reso tristemente famoso. Nel 2006, dopo che per una ventina di volte era stato
derubato del poco che possedeva, una notte sorprende i ladri e spara. Li ferisce, e così ha inizio la sua odissea giudiziaria che lo vede condannato a 5 anni di galera per tentato omicidio. E’ infatti ovvio che chiunque, di notte, sorprenda i ladri in casa dovrà fare, prima di sparare, le seguenti valutazioni: 1 - Quanti sono? 2 - Sono uomini o donne? 3 - Sono armati? 4 - Se sì, deve accertarsi che non si tratti di una pistola giocattolo. 5 - Dopo avere accertato che si tratta di un’arma vera, deve accertarsi che sia carica. 6 - Dopo avere accertato che è carica, deve accertarsi dell’intenzione del ladro di sparargli. 7 - Se ravvisa questa intenzione nel comportamento del ladro, allora può sparare, ma non prima di avere accertato che, nel frattempo, il ladro abbia cambiato idea e abbia fatto dietro-front. In fondo non è difficile vagliare queste semplici cose nel tempo che intercorre fra un bagliore improvviso e un’ombra che si muove nella notte. Ma Mattielli ha agito d’impulso e allora, oltre alla galera, è stato condannato a risarcire i ladri con 135.000 euro. Proprio così: i ladri lo hanno denunciato per lesioni e Mattielli doveva risarcirli. Si può immaginare il suo stato d’animo: chissà quanta amarezza ha dovuto ingoiare, ma finalmente è intervenuta la pietà celeste che lo ha chiamato in un mondo migliore. Ora, nel mondo dei vivi, sta per concludersi questa vicenda. L’eredità di Mattielli, consistente in poche masserizie e nella baracca dove viveva, non vale certo 135000 euro, e pertanto non verrà accettata dai parenti. In questi casi lo Stato ne diviene per legge l’erede, e con quello che percepirà dalla vendita dei beni del derubato, risarcirà i ladri. Costoro, condannati a 4 mesi (ma senza andare in galera) contro i 5 anni di Mattielli, otterranno il ricavato della vendita di tutto ciò che possedeva il derubato: quello che non hanno potuto prendergli quando era vivo lo otterranno ora che è morto. Mica male per un servizio pubblico bislaccamente chiamato giustizia.

Nella foto Ermes Mattielli

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